SWEET DREAMS

(Il festival delle stelle cadenti)

di Ellen


6 Luglio. 07:00 am

Notte passata in bianco, con un ritornello che gli girava in testa.. Joe non riusciva a capire quell'agitazione che lo pervadeva , né tantomeno perché quei versi lo stavano facendo impazzire... "Hey boy, You are my dream uh, don't wake me up..."1

Il sole era già sorto da un'ora abbondante e lui non faceva altro che guardare il soffitto da ore.

"Meglio alzarsi e farsi una bella doccia!...e poi tutto sparirà..." o per lo meno, quella era la speranza di Joe!

Finito di fare la doccia, andò all'armadio e scelse accuratamente i vestiti da indossare. Aveva voglia di uscire e forse, sarebbe andato via per qualche giorno, anche se non aveva ancora idea di dove poter andare...

"Meglio vestirsi comodi..."mentre lo diceva, prese dall'armadio una bella camicia sciancrata, sfiancata e stondata sotto, da portare fuori dai jeans, con linea sportiva di un bel azzurro e un paio di jeans denim bianchi. Prese dall'armadio un borsone e ci mise un altro paio di jeans, un paio di magliette, un paio di cambi, un asciugamano e il necessarie con spazzolino, dentifricio e pettine. Se avesse avuto bisogno di altro, l'avrebbe comprato sul posto.

Sentiva, nuovamente, il bisogno di prendere e andare via lontano...fuggire da tutto e tutti e in particolare da sé stesso e da quel ritornello...

Finito di preparare il borsone, andò in cucina dove, c'erano già Jet e Albert.

"Buongiorno ragazzi!"Joe sorrise ai due e loro gli risposero risalutandolo. Albert stava preparando il caffè, mentre Jet stava leggendo il giornale. Joe si guardò a giro e notò un certo silenzio...Quella mattina non c'era la solita confusione del solito:lo stereo era spento, la finestra era aperta e si sentiva chiaramente il suono del mare, delle onde che arrivavano dolcemente a riva. Nessuno che chiacchierava a voce alta, citando in forma di poesia, articoli di giornale. Nessuno che canticchiava fra sé la canzone alla radio. Joe si avvicinò ad Albert, chiedendogli dove fossero gli altri.

"Il dottore Gilmore é uscito a fare delle commissioni e ha portato con sé Ivan. Mentre Bretagna é andato a correre... -si interruppe, rise e continuò- con Francoise!"

A quel punto intervenne Jet:"Eh,già! Al vecchio Seven é venuto in mente di tornare in forma....!!" e scoppiò a ridere anche lui!

Dopo poco sentirono un rumore alla porta...un sacco di patate caduto a terra? Si aprì la porta della cucina e Bretagna entrò arrancando. Gli altri lo guardarono con aria interrogativa e divertita allo stesso tempo.

Joe, invece, era un pò preoccupato di vedere l'amico così. Gli chiese se gli fosse successo qualcosa, mentre gli altri stavano ridendo a crepapelle.

"Grazie Joe, ma non mi é successo niente...é solo che sono un pò fuori forma..."

Detto questo, comparve alle sue spalle Francoise in tuta da ginnastica.

"Bretagna! Te l'avevo detto, che era troppo un’ora di corsa per ricominciare ad allenarsi!"

Francoise lo brontolò, preoccupata per il suo stato di salute. Intanto Jet e Albert stavano continuando a ridere, guardando la scena!Bretagna si tirò sù rapidamente da terra, facendo finta di essersi ripreso.

"Tranquilla, Francoise!E' tutto ok!Ora mi riprendo!"e dicendo così si distese a peso morto sul divano!

Francoise entrò in cucina, chiudendo la porta dietro di sé e scuotendo la testa in senso di dissenso verso Seven. Si diresse verso il frigo, tirò fuori la caraffa di tè verde che aveva preparato prima di uscire e ne versò un pò in un bicchiere, porgendolo poi all'amico disteso sul divano. Jet ,ancora piegato dal ridere, gli chiese se si sarebbe ripreso giusto in tempo per la festa...

Il povero Bretagna alzò la testa e tentò di dire qualcosa, ma senza fiato e senza forze ricadde sul cuscino. Albert si girò verso Francoise, guardandola in modo interrogativo"E quindi?"Lei alzò le spalle, non sapendo cosa rispondere e guardando sconsolata la scena...degna di una vera commedia comica!Si sarebbe voluta mettere le mani nei capelli!Ma tentò di nascondere la sua disperazione cercando di sdrammatizzare:"Un bel bagno caldo alla giapponese e sarà tutto a posto!"

Francoise pensò, tra sé e sé, che non era molto credibile la sua affermazione e che un bagno non avrebbe dato il risultato sperato...ma, non sapeva cos'altro dire, per illudersi, che le cose si sarebbero messe a posto da sole fino all’indomani! Anche gli altri sembravano poco convinti della sua affermazione, soprattutto Jet, che ridendo ancora, disse:"Convinta te!!!"

Tornando serio, Jet si rivolse a Joe:"Joe, tu che fai? Sarai dei nostri domani sera,vero?"

Joe si ricordò improvvisamente che l'indomani sarebbe stato il 7 luglio, giorno in cui cade la festa di Tanabata.


- Tanabata ( che significa settima notte) è una tradizionale festa giapponese, che cade il 7 luglio di ogni anno, quando le stelle Vega e Altair si incrociano nel cielo.

La festa è legata a una leggenda popolare di origine cinese, di cui esistono diverse varianti. Secondo la storia, nel cielo vivevano a Ovest gli uomini e a Est le divinità. Un giorno, il pastore Hikoboshi (la stella Altair) e la dea Orihime (la stella Vega) si incontrarono. Il loro fu da subito amore e si sposarono in gran segreto, contro la volontà del padre della dea. Quando il padre lo venne a sapere, allontanò i due sposi, riconducendo la figlia nella terra degli dei e, per evitare il ricongiungimento, creò un fiume celeste, la Via Lattea. I due ne soffrirono moltissimo e alla fine il padre di Orihime finì commosso dalle tante lacrime versate e accordò che potessero rincontrarsi, ma solamente una volta l'anno, la settima notte del settimo mese.

In questa occasione in Giappone si usa scrivere un desiderio, o una poesia, in un foglio verticale, il tanzaku , da appendere a un ramoscello di bambù.-


Joe, distrattamente, chiese cosa volessero fare per la festa e Jet, un pò sorpreso dalla domanda dell’amico (nei giorni passati ne avevano parlato spesso), gli rispose che volevano andare a qualche matsuri (festival) nelle località vicino a Tokyo.

Joe era seduto su una sedia e stava sorseggiando il caffè, quando alzò la testa e guardando verso il soffitto, disse a voce bassa e assente:"Ci penso...non ho ancora idea di cosa fare oggi e...domani...forse partirò per un viaggio di qualche giorno...- ci fu un attimo di silenzio generale da parte di tutti, ma Joe non se ne accorse e continuò il suo discorso con Jet- Ora devo uscire. Più tardi ti chiamo e ti dico dove sono. Può essere che sia già in viaggio,oppure di ritorno verso casa."

Dicendo così si alzò e uscì dalla stanza senza dir altro, sotto lo sguardo perplesso di tutti. Francoise lo osservò mentre stava uscendo. Joe non era nuovo a questi comportamenti:non sarebbe stata la prima volta che prendeva e spariva chissà dove, senza dire niente a nessuno... Francoise era preoccupata per lui, ma sapeva di non poter fare nulla per aiutarlo...qualsiasi cosa avesse provato a fare, in passato, in situazioni simili, non era servito a nulla. Joe si chiudeva totalmente a riccio e allontanava tutti.

Le tornarono in mente i versi di una canzone:"Show me your feelings that are about to burst, why are you like this? why are you like this? why? why? what do I do? It's frustrating. Stop. Why? Why are you like this to me?"2


Joe stava guidando la sua turbo 2000 cavalli, quando si accorse di aver guidato fino al quartiere di Shibuya. Si fermò e si chiese come mai fosse arrivato lì. Era un quartiere che non era solito frequentare:troppa gente...troppo rumore...troppo caos. Di solito preferiva i luoghi silenziosi e con poche persone o comunque, un altro genere di suoni. Decise comunque di fermarsi a bere qualcosa anche se...più si guardava a torno e più si sentiva fuori posto.

La sua scelta ricadde su un locale molto moderno e chic. Il locale era pieno di gente:tutti ragazzi e ragazze più o meno della sua età, vestiti all'ultima moda. Musica a tutto volume e interni ultra moderni, molto ricercati. Riuscì a trovare un tavolino libero, da dove aveva una buona visuale sul locale e anche sull'esterno. Dopo poco arrivò la cameriera a prendere il suo ordine:la ragazza era molto carina sia come aspetto che come modo di fare...e Joe capí dallo sguardo che lei gli lanciò, prima di andarsene con l'ordine, che non doveva restargli indifferente...Sorrise tra sé e sé. La cosa non gli interessava in realtà, anzi si chiedeva come mai lo avesse notato. In genere non prestava attenzione a queste cose...ma la giornata era iniziata stranamente e stava continuando nella stessa maniera. Arrivò il suo tè, e mentre aspettava che si raffreddasse, si mise ad osservare la gente che passava... Tra le persone che avevano attirato la sua attenzione c'era un gruppo di ragazze, tutte vestite uguali:camicia bianca e stretta, sbottonata -anche fin troppo pensò lui- con minigonna a balze molto corta, calzettoni fino a sopra il ginocchio e delle ballerine. Tutte, molto truccate. Improvvisamente pensò che Francoise non si truccava mai e si chiese perché non lo facesse...in fondo tutte le ragazze della sua età lo facevano. Poi però, penso che lei, in realtà, non ne aveva bisogno:era bella così com'era. Si stupì del suo pensiero e del fatto che ultimamente nella sua testa si affacciasse spesso l'immagine di 003. Si ritrovava a pensare a lei senza un perché. Scosse la testa come per allontanare da lui il suo pensiero, ma si rese conto che in fondo il pensiero di lei non lo disturbava, anzi...lo faceva sentire stranamente sereno e agitato allo stesso tempo.

Sì riscosse da quei pensieri e si trovò di fronte una ragazza. Avrà avuto 15 o 16 anni, mora con degli occhi blu scuro e un bel viso ovale. La pelle era così bianca e delicata, che sembrava una bambola di porcellana. La ragazza lo stava guardando e quando si accorse che lui l'aveva notata gli sorrise e gli si avvicinò."Ciao!" Lei lo salutò e Joe si chiese se non l'avesse confuso con qualcun altro, ma la ragazza continuò:"Mi chiamo Nana!E tu?"3

Joe , si riprese dallo stupore, e le rispose dicendole il suo nome. Guardò la ragazza e si chiese da dove fosse spuntata e perché fosse venuta proprio da lui.

Nana sembrava assolutamente a suo agio. Continuò a parlare:"Che fai qui da solo?Stai aspettando la tua ragazza?"

Joe, le sorrise e fece segno di no con la testa. Intanto, la ragazzina si accomodò a sedere sulla sedia di fronte alla sua e continuò, con quello che sapeva molto più di un soliloquio più che di una chiacchierata …

"Certo che non sei molto loquace!"continuò lei, quasi infastidita della cosa.

Joe si scusò subito e cominciò a parlare con lei.

"E tu Nana, chi stai aspettando?"mentre Joe le poneva la domanda, vide il volto della ragazza incupirsi e i suoi occhi velarsi di lacrime. Joe non disse più una parola e aspettò che la ragazza si calmasse. Dopo qualche istante, Nana alzò gli occhi pieni di lacrime verso di lui e con un filo di voce rispose che stava aspettando il suo ragazzo.

"Come mai me lo stai dicendo piangendo?avete forse litigato?"

La ragazza scosse la testa in senso negativo e cominciò a raccontargli la sua storia.

"Devi sapere che appartengo ad una famiglia molto benestante e che mio padre é molto severo su certe cose. Il mio ragazzo, Siwon, invece appartiene a una famiglia molto umile rispetto alla mia. Il nostro é stato un amore a prima vista, ma purtroppo mio padre non era d'accordo e così ci ha allontanato. Pochi mesi fa ci siamo infatti, trasferiti qui a Tokyo, in modo da allontanarmi da lui. Data la nostra giovane età e il potere di mio padre, non abbiamo potuto ribellarci ed opporci alla sua decisione."

La ragazza scoppiò in lacrime. Joe era dispiaciuto per lei, ma non sapeva cosa dirle. Alla fin fine era solo una ragazzina al suo primo amore e tutto, a quell'età, sembra più grande di quello che è... La ragazza sembrò leggergli nel pensiero e tra i singhiozzi, disse che lei era innamorata veramente del suo ragazzo e che l'amore non aveva età. Tante storie d'amore avevano avuto come protagonisti due giovani amanti e il loro amore era comunque sincero!Joe rimase spiazzato dalla sua risposta, ma pensò anche che aveva ragione, anche se … storie d'amore simili, non avevano mai il lieto fine... Joe la guardò nuovamente negli occhi e le chiese di Siwon:

"Mi hai detto che stai aspettando il tuo ragazzo,però. Quindi lui è venuto a cercarti qui a Tokyo!"

Nana si asciugò gli occhi e gli rispose che lei e Siwon si erano dati appuntamento lì , all'insaputa del padre di lei, ma che Siwon, all'ultimo momento, non aveva potuto raggiungerla. E ora, lei non sapeva neppure come fare a tornare a casa! Aveva detto al padre che sarebbe rimasta a dormire a casa di una sua compagna di classe per il week end, in modo che lei e Siwon avessero avuto qualche giorno per stare assieme.

Joe era sorpreso di quella ragazzina:l'amore l'aveva resa audace e coraggiosa, ma anche molto imprudente."E quindi cosa pensi di fare ora?" Joe la guardò e vide negli occhi di Nana un'infinita tristezza e anche tanto smarrimento.

Nel frattempo, si era fatta tarda sera e il locale stava per chiudere.

Joe e Nana uscirono mestamente dal locale e si diressero in silenzio verso l'auto di Joe. Arrivati di fronte all'auto, Nana, prima di salutare Joe, gli confessò il motivo per cui si era avvicinata a lui. "Sai, perché sono venuta da te?...dopo aver saputo che Siwon non mi avrebbe potuto raggiungere, ho vagato tutto il giorno senza una meta, incrociando tanti sguardi e tante di persone mai viste. Mi sono illusa che forse, a forza di girare, l'avrei incontrato...ma non é stato così. -fece un attimo di silenzio e poi continuò- Ho però incontrato il tuo sguardo che mi ha ricordato il mio, quando guardavo gli occhi di Siwon..."

La ragazza non disse più nulla, ma il cuore di Joe si fermò quando Nana disse l'ultima frase.


"Nana, dove andrai ora...?"

Nana con lo sguardo perso nel buio della notte sussurrò che avrebbe tentato in qualche maniera di raggiungere il suo ragazzo. E allora Joe prese una decisione:

"E' tardi...molto tardi. Non é il caso che tu ti metta in viaggio da sola... -si fermò un attimo, come a valutare qualcosa e poi continuò- Ti porterò io da lui. Domani mattina però, presto all'alba ci metteremo in viaggio. E poi in tardo pomeriggio ti porterò a casa."

Nana si voltò verso Joe con gli occhi pieni di lacrime, ma questa volta per la gioia!Non riusciva a smettere di ringraziarlo!Joe le sorrise e fu felice di vederla finalmente sorridere.

A questo punto dovevano cercare un posto dove fermarsi a dormire qualche ora prima di partire per...già, Nana non gli aveva ancora detto doveva abitava Siwon. Stava per chiederglielo quando si ricordò che aveva promesso di far sapere agli altri cosa aveva deciso per l'indomani e magari avvertire che non sarebbe tornato a casa quella notte.

Sì fermarono in un ryokan un pò fuori Tokyo. Appena arrivati Joe disse a Nana di andare pure in camera, perché lui doveva fare una telefonata. La ragazza fece per andarsene, ma poi si fermò qualche metro dietro di lui, senza che Joe se ne accorgesse.

Il telefono squillava...dall'altra parte del telefono gli risposero:"Pronto?"

Joe riconobbe subito la sua voce...in cuor suo aveva sperato che non rispondesse proprio lei, invece...

"Pronto, Francoise?Sono Joe. - non le diede neanche il tempo di dire una sillaba- Volevo avvisarvi che stasera non torno a casa e che domani sarò fuori città." Dall'altra parte Francoise stava in silenzio...riprese fiato e disse solo:"Va bene. Riferirò agli altri."

Joe notò il suo tono, quasi distaccato...pensò per un attimo che, probabilmente, l'aveva resa triste quella notizia.

"Bene, allora buona notte. E...buona festa di Tanabata..."

"Grazie Joe...Buona notte anche a te."

Francoise riagganciò e Joe sentì solo il freddo suono della linea riattaccata. Rimase a testa bassa e a occhi chiusi con il cellulare ancora in mano.

Poi all'improvviso sentì una mano appoggiarsi sul suo braccio. Fu una sensazione strana:quel tocco così delicato e dolce lo fece sussultare e senza accorgersi sussurrò il suo nome…

"Chi é Francoise?" Era Nana che lo aveva raggiunto. Joe rimase un attimo stupito, il tocco di quella ragazzina gli ricordava quello di Francoise...era per quello che aveva sospirato il suo nome:gli era sembrato che Francoise fosse lí, accanto a lui.

Joe non rispose alla sua domanda, ma disse a Nana di andare in camera sua a dormire, che la mattina avrebbero dovuto svegliarsi alle prime luci dell'alba. Nana obbedì, senza dire una parola.

Anche Joe sarebbe dovuto andare a dormire, ma quella telefonata gli aveva tolto il sonno...non riusciva a togliersi dalla testa la voce di Francoise...tentava di ripetersi che stava esagerando e che era solo una sua idea...A Francoise, sicuramente, non importava che lui fosse presente o meno alla festa...si stava solo illudendo, che la sua assenza potesse turbarla in qualche modo...Non c'era motivo per cui lei sentisse la sua mancanza...mai, a nessuno, nella sua vita era importato che lui fosse presente o meno...quindi:perché a Francoise doveva interessare?Con queste idee e altri pensieri andò a dormire. Alla fine riuscì ad addormentarsi, ma fu un sonno molto agitato. Mentre dormiva, sognò di un ritornello di una canzone, portato dal vento:" Like the wind, you disappeared. Day by day, I miss you, day by day "4 e di una ragazza che ballava al ritmo di quei versi. Sognò di lui che guardava, come stregato da una magia, quel corpo esile, che si muoveva nell’aria, volteggiando come una foglia nel vento intorno a lui … non riusciva a vedere il volto della ragazza, ma solo i suoi occhi cerulei … Volteggiando, la ballerina misteriosa si avvicinò a lui … sembrava così reale e quel profumo, così avvolgente, lo stava inebriando … Nell’oscurità del sogno, sentì la bocca della ragazza avvicinarsi alla sua guancia e sussurrargli “Kiss me ma baby, before this night is over, hurry to me, day by day. Kiss me baby, I’ll must be stay here Day by day. It’s sad but I’ll erase you. Kiss me baby, just you can take me day by day. Before my tears dry up. Kiss me baby take me day by day”5. Il sogno divenne così reale e intenso, che gli sembrò che la ragazza fosse veramente lì. Sentì il suo respiro lieve e poi le sue labbra posarsi sulla sua bocca. Le labbra della ragazza erano delicate come il battito di ali di farfalla , dolci come miele e morbide come velluto. Il bacio divenne sempre più profondo e intimo e Joe non riusciva a staccarsi da lei . Si rendeva conto che, quel bacio, stava svegliando in lui la parte più passionale e atavica dell’uomo. Desiderava quella donna, voleva che fosse completamente sua :anima e corpo… Le sue mani divennero audaci, accarezzando il corpo della ragazza e facendola tremare dal desiderio.L'attirò a sé e la strinse in un abbraccio dolce e sensuale, pieno di promesse. Il suo corpo era fuoco puro, tra le mani di lui, che si sentì travolgere da quella passione ardente. Lui era come il vento che alimentava un fuoco senza più controllo:il respiro affannoso di lei agiva su di lui come afrodisiaco , facendogli perdere il controllo dei suoi sensi. La bocca di Joe percorse con desiderio il suo collo, risalendo fino alle guance, ma qualcosa lo fermò: all’improvviso sentì il viso della ragazza bagnarsi con copiose lacrime … vide quegli occhi cerulei riempirsi di tristezza e piano piano allontanarsi da lui … la passione ardente dissolversi e lei sfuggirgli dalle mani come sabbia nel vento…

Arrivarono le prime luci dell'alba e Joe si svegliò da quel sonno che gli era sembrato lunghissimo e tormentato, rimanendo stupito dal genere di sogno che aveva fatto.

Nana era già in piedi e lo stava aspettando all'auto:aveva lo sguardo perso nel cielo, in direzione del sole che sorgeva. Sembrava che, con lo sguardo, carcasse di vedere oltre l'orizzonte. Joe guardò la ragazza da lontano e si accorse che intorno a lei aleggiava uno strano alone...sembrava polvere di stelle che l' avvolgeva...La luce dell'alba giocava con la sua figura e la rendeva così eterea...nei suoi occhi, Joe riusciva a leggere chiaramente una dolce promessa d'amore e pensò che l'amore rendesse le donne ancora più belle...

Nana si accorse della sua presenza e lo guardò. Gli occhi di Nana cambiarono improvvisamente espressione:diventarono malinconici e assenti...Joe si stupì del repentino cambiamento e stava per chiederle perché, quando Nana interruppe il silenzio:"L'hai sentito,vero?Tutta la notte ha soffiato il vento...era così irrequieto e tormentato...troppa sofferenza. Non sono riuscita a calmarlo...ci ho provato...ma c'era troppa malinconia e solitudine nel suo soffio...troppa paura di non essere importante per i suoi occhi cerulei..."

Joe si sentì gelare, le sue parole, che apparentemente non avevano senso, lo colpirono in pieno petto come un coltello...non capiva, ma il tono delle sue parole gli risvegliarono le stesse sensazioni del sogno della notte precedente... Joe stava per dire qualcosa, quando nuovamente Nana interruppe il silenzio fra loro:"Joe, andiamo per favore...il viaggio fino a stasera é ancora lungo ed io non vedo l’ora di rivedere Siwon…" Gli occhi di Nana cambiarono nuovamente espressione...le sue ultime parole l'avevano resa nuovamente serena.

Joe non riuscì a far altro che ad annuire...ma nella sua testa prese forma una domanda: quella ragazza, chi era in realtà?

Sì misero in viaggio:il posto che dovevano raggiungere non era poi così lontano. Joe pensò che avrebbe cercato di ottimizzare i tempi per dare più tempo a Nana e a Siwon di stare insieme...

Per molto tempo i due non parlarono:Nana sembrava persa nei suoi pensieri e Joe non voleva disturbarla...probabilmente stava immaginando il momento in cui Siwon l'avrebbe rivista...il momento in cui si sarebbero riabbracciati...A quel pensiero, Joe sentì una fitta al cuore. Quello che sentiva, aveva il sapore amaro dell'invidia...era invidioso di Nana e di Siwon. In fondo al suo cuore, per quanto avesse sostenuto che un cyborg non potesse amare, avrebbe voluto riassaporare quell'ambrosia dal sapore dolce, mista ad irrequietudine e passione di cui é fatto l'amore...Perdersi in esso, totalmente e completamente. Joe fu riscosso dai suoi pensieri dalla voce di Nana:"Posso mettere un pò di musica?" Prima che Joe le dicesse di si, Nana aveva già acceso l'autoradio e, stranamente, continuò a parlare:"Come é? Intendo...Francoise..."

Joe rimase interdetto da quella domanda...guardò Nana con aria di disapprovazione e poi si riconcentrò nella guida senza darle risposta. Nana continuò incurante dello sguardo di rimprovero che le aveva dato il ragazzo."Domandare é lecito. Rispondere é cortesia!...e comunque io ti ho raccontato di Siwon...tu potresti parlarmi di lei..."

Joe continuò a non rispondere:stava cercando di concentrarsi sulla strada e poi, non aveva voglia di parlare...

Nana insistette:"Perché non vuoi parlarmene?...pensi che io sia troppo piccola per parlare di una relazione tra grandi?...guarda che non sono poi così tanto più piccola di te! E poi...certe cose le so già anche io."

Joe, si stizzì e rispose alla ragazza in malo modo:"Non sono cose che ti riguardano. E poi porta rispetto a chi é più grande di te."

Fu molto duro nel tono delle sue parole. Nana si zittì.

Joe si accorse di aver esagerato, ma certe cose non le affrontava neanche con Jet, figurarsi con una ragazzina al suo primo amore.

Fecero il resto del viaggio in completo silenzio, di sottofondo al paesaggio che correva fuori dal finestrino restò solo la musica. Nana, ogni tanto canticchiava a voce bassa qualche strofa delle canzoni che ascoltava, ma non riaprì bocca per dire altro.

Joe dal canto suo, si chiuse completamente in sé. Estraniandosi da tutto ciò che lo circondava...


Arrivarono finalmente a destinazione. Il paese di Siwon era nel pieno dei preparativi per la festa di Tanabata. Le persone stavano preparando i ramoscelli di bambù e i tanzaku da appenderci sopra.

Gruppi di ragazzine delle superiori erano riunite al bar, fra amiche, per consigliarsi cosa scrivere come desiderio. Componevano poesie e poi le riscrivevano sui tanzaku.

Alcune mamme spiegavano, ai loro bimbi più piccoli, cosa fosse la festa di Tanabata e perché tutti fossero così impegnati a prepararsi per quel evento.

Nana sembrava non accorgersi di nulla che la circondasse. Il suo pensiero era rivolto completamente al suo innamorato. Joe la percepiva quasi egoista, nel suo modo di fare...il resto non contava più nulla per lei: c'era solo lui...nel suo cuore...nella sua mente.

Ma probabilmente la sua era solo invidia, perché Nana aveva qualcuno da cercare disperatamente. Qualcuno che quando l'avrebbe rivista l'avrebbe stretta fra le braccia, perdendosi in un momento senza tempo. Qualcuno per cui era importante e viveva del suo amore, del suo sguardo, del suo sorriso.

Joe si stava odiando, perché provava tutte quelle sensazioni così misere...l'invidia...lui ne era sempre fuggito da questo tipo di stato d'animo. Non gli piaceva, non voleva sentirsi invidioso della vita o delle cose degli altri. La sua vita, per ingiusta che fosse stata, era sempre la sua vita e doveva riuscire ad apprezzarla lo stesso.

Nana uscì dal locale in cui era entrata. Il suo sguardo era triste. Joe le chiese come mai avesse quello sguardo, ma Nana non gli rispose. Camminò a testa bassa verso Joe e si fermò a pochi centimetri da lui. "Siwon non c'è. Suo zio mi ha detto che ha dovuto accompagnare il padre in uno dei paesi qui vicino e tornerà in tardo pomeriggio..."

Nana era improvvisamente diventata molto triste...Joe rimase colpito dalla facoltà di quella ragazzina di passare da uno stato emotivo all'altro in un brevissimo arco di tempo. Ne aveva avuto la prova più e più volte nell'arco della mattina.

Joe l'attirò a sé, abbracciandola e la ragazza scoppiò a piangere.

"Stai tranquilla Nana...vedrai che riuscirò a fartelo incontrare lo stesso..." Nana continuava a piangere e mentre ancora singhiozzava tra le lacrime, ringraziò Joe con voce debole.

Sì trattava di aspettare solo qualche ora, ma Nana non riusciva ad essere tranquilla. Si trattava di aspettare solo poco tempo, rispetto a tutto il tempo che erano stati lontani. Ma...poi avrebbero avuto solo così poco da stare insieme...

Risalirono in auto, Joe aveva deciso di portarla a mangiare qualcosa lì vicino.

Rispetto al locale in cui si erano incontrati il giorno prima, questo era molto più semplice e rustico, ma comunque accogliente. Nana non aveva voglia di mangiare: era triste ed anche arrabbiata. Tutto sembrava andare contro lei e Siwon.

"Mangia qualcosa o quando incontrerai Siwon sarai così debole, che non riuscirai neanche a salutarlo!"

Joe la prese un pò in giro per scuoterla da quello stato di tristezza in cui era caduta. Nana lo guardò e gli fece la linguaccia:Joe rise!Ora sembrava più serena...e all'improvviso esordì: "Sono arrabbiata con lui! Siwon non va mai da nessuna parte e proprio oggi è andato via con il padre!Proprio quando ero venuta fino a qui per lui!"

Joe scoppiò a ridere a sentire il ragionamento della ragazza e Nana lo guardò male!

"Non c'è niente da ridere!Se fosse stato qui, ora saremmo stati insieme! E poi...non doveva farmi piangere così tanto:non si dovrebbe mai far soffrire la persona che ami..."

Nana era molto seria mentre faceva l'ultima affermazione e lo guardò dritto negli occhi . Joe smise di ridere e si ricordò della telefonata della sera prima. Aveva fatto soffrire Francoise con il suo comportamento?...probabilmente sì...in cuor suo non voleva farla soffrire, ma sapere che lei era rimasta male, lo rendeva quasi"contento". Se era rimasta male, forse a lui un pò ci teneva...

Mentre gli passavano per la testa tutti questi strani pensieri, si risentì in colpa:stava facendo dei pensieri stupidi e senza senso. Che gli stava prendendo?...

Ritornò con i piedi per terra e guardando Nana le disse che aveva ragione:non si dovrebbe mai far soffrire chi si ama...


Finalmente erano passate anche quelle ore che li separavano. Stava cominciando a scendere placidamente la sera e la gente si stava riversano in strada. Il matsuri era già iniziato...

Nana stava aspettando con trepidazione Siwon, davanti a casa sua. I suoi occhi brillavano, le sue mani tremavano e il suo cuore batteva così forte che Joe riusciva a percepirlo a distanza.

Sì trattava di attimi e poi finalmente, si sarebbero rivisti!

Joe si sentiva emozionato per lei, ma prima che lei potesse vivere il suo sogno d'amore volle chiederle scusa. "Nana." - la ragazza si voltò verso di lui - "Scusami per oggi in auto. Non volevo risponderti male. E' solo che non sono abituato a confidarmi con gli altri...tendo a tenermi sempre tutto dentro e...le tue domande le ho sentite come..." Nana lo interruppe concludendo la sua frase: "...come un vero e proprio attacco...si, capisco. Lo avevo immaginato. Ma non devi scusarti:son stata io troppo insistente...era solo che...volevo aiutarti, come tu avevi fatto con me. Son io che devo chiederti scusa. Tu non hai chiesto il mio aiuto, sono io che ho tentato di intervenire nella tua vita..."

Mentre Nana parlava era scesa completamente la notte e il silenzio, e Joe si era chiesto come avesse fatto ad non accorgersene prima. Improvvisamente da Nana si sprigionò una luce fortissima e color argento. Nana cambiò la sua figura, prendendo la forma della dea Orihime. Joe era senza parole:non credeva ai suoi occhi. Quella ragazzina, così strana e dolce, non era altro che la dea Orihime.

"Grazie Joe...mi hai ricondotto dal mio amore lontano...hai fatto molto per me. Ho provato anche io far qualcosa per te, a far svanire le ombre dal tuo cuore... Avevo provato ad addolcire i tuoi sogni, ma il pensiero di lei che soffriva é stato più forte di tutto...perfino di me. Stanotte, come tu sai è l'unica notte in cui io e Hikoboshi possiamo incontrarci e scambiarci il nostro amore...fra poco lui sarà qui e finalmente saremo l'uno dell'altro. Come puoi vedere, l'amore può fare grandi cose. L'amore è l'unica strada...per te...per me...e per chi ha un animo aperto al mondo. Dato che non posso fare altro per te, se non esaudire il tuo tanzaku...ti dico solo che quando ti girerai e andrai via, il tuo desiderio si realizzerà." e dicendo questo, la dea sparì in una nuvola di polvere di stelle.

Joe era incredulo:stava sognando?...no. Poteva vedere davanti a sé, con i suoi occhi , Orihime e Hikoboshi che finalmente si erano riuniti.

Joe si ricordò delle parole della dea e si voltò:si ritrovò nel mezzo della folla del matsuri. Iniziò a farsi spazio tra le persone e camminò seguendo una direzione, che lui stesso non sapeva perché, ma sapeva che era quella giusta...ma giusta per cosa?...Si fermò e si guardò un attimo attorno, sapeva inconsciamente che stava cercando qualcuno.

A pochi metri da lui c'era una ragazza bionda, che gli dava le spalle:aveva uno yukata rosa su cui erano disegnati fiori e petali di ciliegio. Aveva i capelli raccolti in un tipico bun con un bel fermaglio che lo teneva fermo. Si diresse piano verso di lei. La ragazza sembrò sentirlo e si voltò lentamente. Fu un attimo e i loro sguardi si incontrarono. Lei, con occhi sorpresi, lo guardò e poi gli sorrise dolcemente, mentre Joe le stava andando incontro. Sembrava felice di vederlo lì. Si fermò di fronte a lei e la guardò negli occhi. I suoi occhi cerulei sembravano stelle, da quanto brillavano..."Alla fine hai deciso di raggiungerci..." La voce della ragazza fu un sussurro, dolce come il miele e non più sofferente come la sera prima al telefono. Joe annui in silenzio. E pensò che non avrebbe mai potuto ringraziare a sufficienza, la dea Orihime, per aver fatto tornare il sorriso sulle labbra di Francoise.

I due furono subito raggiunti da Jet, Albert e Bretagna.Anche loro felicissimi di vederlo lì!La serata passò, forse anche troppo velocemente!Joe ripensò ai suoi ultimi due giorni:al viaggio che aveva intrapreso, a Nana e alla sua storia...Pensò, che certe volte, è necessario iniziare un viaggio per affrontare sé stessi, anche se non se ne conosce la destinazione...

Il suo viaggio era stato doloroso e intenso, ma era giunto a destinazione . L' unica e la sola via per raggiungerla, era stato l'amore.

Sì sentii finalmente sereno, ora che era lì con i suoi amici e soprattutto, ora che aveva Francoise a pochi centimetri da lui e poteva respirare il suo profumo. Un profumo che suscitava in lui serenità, dolcezza e un strano senso di sicurezza.

Furono fatti scoppiare gli ultimi fuochi d'artificio, mentre una cascata di stelle si stava riversando nel cielo. Joe rivide per un istante Orihime e Hikoboshi felici, che lo salutavano. Lui sorrise felice ai due e istintivamente prese Francoise sotto braccio, attirandola a sè dolcemente. Francoise, non si oppose al gesto di Joe e anzi, pensò, che il suo tanzaku si fosse avverato...!

 

1 Rainbow, 2011, Sweet Dream. Korea, DSP Media.

2 T-ara, 2011, Why are you like this?. Korea, Core Contents Media.

3 Nana significa sette in lingua giapponese.

4 T-ara, 2012, Day by Day. Korea, Core Contents Media.

5 T-ara, 2012, Day by Day. Korea, Core Contents Media.

© 10/07/ 2012

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